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RELITTO PUNTA SCIFO A. FINE III – INIZI IV SEC. D.C.

GRUPPO DI EROS E PSICHE

N. rif. MUSAS

CAPCOL-01

N. inv.

Descrizione

Gruppo marmoreo di Eros (Amore) e Psiche. Può, con ogni probabilità, essere attribuito al Relitto di Punta Scifo A. Fu recuperato dal mare nel 1926 vicino alla spiaggia di Punta Scifo da pescatori locali.

Eros manca della testa e di un avambraccio, Psiche del braccio destro; delle ali rimangono solo le giunzioni con le spalle. Le due figure poggiano su un basamento rettangolare, ricavato dallo stesso blocco di marmo, che manca della finitura finale. Anche le due figure non sono state terminate, forse per evitare rotture durante il trasporto.

Si tratta di una raffigurazione nota fin dal periodo ellenistico1. In epoca romana ne furono eseguite diverse copie, di cui la più nota è quella conservata presso i Musei Capitolini.

Misure

h. m 0,76; h. del basamento m 0,54; lati m 0,305 x 0,255

Materiale

Marmo pavonazzetto

Collocazione

Sala con sabbiere Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna

Provenienza

Relitto Punta Scifo A

Datazione

Età imperiale (forse copia da originale ellenistico)

Degrado biologico

La statua presenta colonizzazioni biologiche limitate ad alcune parti (basamento, torace e panneggio di Psiche). Sono riconoscibili talli di alghe rosse incrostanti e tubi calcarei di vermi marini (Policheti serpulidi). In alcune parti del basamento il marmo presenta dei minuti forellini (pitting) che potrebbero far ipotizzare un attacco endolitico (perforante) ad opera di microorganismi autotrofi ed eterotrofi.


Bibliografia

Pensabene 1978, pp. 233-234; Medaglia 2010, p. 292, nota 1321 con bibliografia; Corrado 2016, passim.
1 EAA (Enciclopedia Universale dell’Arte), I, 1958: Amore e Psiche, p. 322

BIBLIOGRAFIA

Corrado M. 2016, Appunti di archeologia subacquea sulla costa ionica calabrese tra Crotone e Le Castella, in Academia.edu

EAA (Enciclopedia Universale dell’Arte), I, 1958: Amore e Psiche, p. 322.

Medaglia S. 2010, Carta archeologica della provincia di Crotone: paesaggi storici e insediamenti nella Calabria centro-orientale dalla Preistoria all’Altomedioevo, Ricerche IV. Collana del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti, Università della Calabria, Rossano.

Pensabene P. 1978, Supplement to “A cargo of marble shipwrecked at Punta Scifo near Crotone (Italy)”, IJNA 7.3, pp. 233-234.

ARA

N. rif. MUSAS

CAPCOL-02

N. inv.

Descrizione

Ara. Il pezzo è non finito. Presenta un corpo a sezione quadrata e vertice e base sporgenti e profilate in due sezioni ben delimitate e con profili differenti (rettilineo e ad arco di cerchio). Data la sua forma, non è da escludere una destinazione d’uso come cippo o come base di una statua.

Misure

h. m 1,40; lati parte sup. m 0,81 x 0,86; lati corpo m 0,63 x 0,63; lati base m 0,82 x 0,87;

Materiale

Marmo del Proconneso

Collocazione

Sabbiera interna Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna

Provenienza

Relitto Punta Scifo A

Datazione

Fine III – Inizi del IV sec. d.C.

Degrado biologico

Il manufatto presenta una duplice colonizzazione:
Epilitica (superficiale), costituita da incrostazioni biancastre prodotte da briozoi, vermi marini (Policheti serpulidi) e talli algali di colore bianco.

Endolitica (interna al marmo), costituita da perforazioni di varia forma e dimensione, riconducibili ad una bioerosione prodotta da spugne perforanti (immagine al centro e in basso a sinistra) che mediante un’azione meccanica e un attacco acido sono in grado di solubilizzare il carbonato di calcio. Questo tipo di degrado è fortemente dannoso per i materiali lapidei di natura carbonatica in quanto diminuisce la resistenza del materiale che può ulteriormente degradato dall’idrodinamismo dell’acqua e dall’abrasione dei sedimenti.

Bibliografia

ORSI 1911, pp. 118-124; ORSI 1921; PENSABENE 1978, p. 116

BIBLIOGRAFIA

Orsi P. 1911, Crotone. Scoperte subacquee presso l’Heraeum, in Notizie degli Scavi, Supplemento, pp. 118-124.

Orsi P. 1921, Crotone. Nuove scoperte subacquee di marmi in parte scritti a Punta Scifo, in Notizie degli Scavi, pp. 493-496.

Pensabene P. 1978, A cargo of marble shipwrecked at Punta Scifo near Crotone (Italy), IJNA 7.2, p. 116.

CAPITELLO IONICO

N. rif. MUSAS

CAPCOL-06

N. inv.

Descrizione

Capitello ionico. Manca una parte del pulvino e le relative volute; i bordi dell’abaco e le altre due volute sono scheggiati e la superficie di un lato dell’echino è abrasa.

L’echino è scolpito in maniera piuttosto superficiale con una cyma ionica di tre ovuli incompleti contenuti in sottili gusci. Gli ovuli ai lati sono toccati da mezze palmette originate dalle volute. Il canale delle volute sul bordo inferiore è leggermente concavo. Il piano inferiore dell’echino corrisponde alla linea immaginaria che unisce gli occhi delle volute sullo stesso lato, in accordo con la tradizione ellenistica.

Misure

h. m 0,29, lati dell’abaco m 0,585 x 0,585, distanza tra le volute m 0,30.

Materiale

Marmo bianco (sinnadico?)
Collocazione

Sabbiera interno Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna

Provenienza

Dalle collezioni del Museo Civico di Crotone (ex Collezione Albani). Furono recuperati in mare presso località Cicala.
Datazione

Incerta. Si ravvisa un forte influsso della tradizione ellenistica dell’Asia Minore.

Degrado biologico

Il capitello presenta un diffuso degrado biologico che ha coinvolto sia la superficie che gli strati più interni del marmo. Tale alterazione si presenta sulla superficie esterna come un diffuso pitting (minuti forellini circolari), mentre negli strati più interni, ora a vista, sono visibili numerose cavità e gallerie. Questo degrado è riconducibile a spugne perforanti che hanno solubilizzato il carbonato di calcio mediante processi chimico-fisici di bioerosione. Tale azione ha causato la perdita di rilevante quantità di materiale.

 

 

Bibliografia

Corrado 2018, pp. 176, 191, 419-420.
Davidde B., Ricci S., Poggi D., Bartolini M., 2010. Marine bioerosion of stone artefacts preserved in the Museo Archeologico dei Campi Flegrei in the Castle of Baia (Naples), Archaeologia Maritima Mediterranea; 7: 75-115.

Pensabene P., 1978, pp. 116, fig. 13.

Ricci S., Sacco Perasso C., Antonelli, F., Davidde Petriaggi B., 2015. Marine Bivalves colonizing roman artefacts recovered in the Gulf of Pozzuoli and in the Blue Grotto in Capri (Naples, Italy): boring and nestling species. International Biodeterioration & Biodegradation (98) 89 – 100.

Ricci S., Davidde B., Bartolini M., Priori G. F., 2009. Bioerosion of lapideous objects found in the underwater archaeological site of Baia (Naples). Archaeologia Maritima Mediterranea, 6: 167-188.

 

BIBLIOGRAFIA

Corrado M. 2018, Il Museo prima del Museo, Reggio Calabria.

Pensabene P. 1978, A cargo of marble shipwrecked at Punta Scifo near Crotone (Italy), IJNA 7.2, p. 116, fig. 13

BASE DI LABRUM

N. rif. MUSAS

CAPCOL-09

N. inv.

Descrizione

Base di labrum con angoli dai piedi leonini.

La base in marmo è sormontata da un disco sporgente, al di sotto del quale un tronco di cono poggia su un piedistallo quadrato a due piani sovrapposti che generano una profilatura tra i due: da questa profilatura spuntano quattro zampe leonine agli angoli.
La base era forse destinata a reggere bacini simili ad alcuni recuperati dal relitto Punta Scifo A. Tuttavia un’altra funzione non può essere esclusa.

Misure

h. m 0,50, h. dello zoccolo di base m 0,14, lato dello zoccolo di base m 0,76, h. primo gradino dello zoccolo di base m 0,068, diam. della base superiore m 0,50, spessore della base superiore m 0,08.

Materiale

Marmo sinnadico, del tipo pavonazzetto.

Collocazione

Sabbiera interna Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna

Provenienza

Relitto Punta Scifo A

Datazione

Fine III – Inizi del IV sec. d.C.

Degrado biologico

Il manufatto presenta in diverse parti un degrado visibile sotto forma di fori, con diametri variabili chiaramente ascrivibile all’azione di spugne perforanti. Tale fenomeno è localizzato maggiormente sugli angoli del basamento.

ORSI 1921, p. 494; PENSABENE 1978, p. 114, fig. 5

BIBLIOGRAFIA

Orsi P. 1921, Crotone. Nuove scoperte subacquee di marmi in parte scritti a Punta Scifo, in Notizie degli Scavi, pp. 493-496.

Pensabene P. 1978, A cargo of marble shipwrecked at Punta Scifo near Crotone (Italy), IJNA 7.2, pp. 114, figg. 5

LABRUM IN MARMO

N. rif. MUSAS

CAPCOL-13

N. inv.

Descrizione

Labrum in marmo. Mancante di una parte del bordo.

Fondo piano, bordo estroflesso leggermente ribassato.

Misure

Diam. max cm 103; diam. base cm 32; h. cm 42

Materiale

Marmo sinnadico, tipo pavonazzetto

Collocazione

Sabbiera interna Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna

Provenienza

Relitto Punta Scifo A

Datazione

Fine III – Inizi del IV sec. d.C.

Degrado biologico

Il manufatto non presenta fenomeni di degrado biologico evidenti, ad eccezione di una piccola porzione sul retro, il cui danno è attribuibile ad un iniziale sviluppo di spugne perforanti.
Bibliografia

ORSI 1911; ORSI 1921; PENSABENE, 1978

BIBLIOGRAFIA

Orsi P. 1911, Crotone. Scoperte subacquee presso l’Heraeum, in Notizie degli Scavi, Supplemento, pp. 118-124.

Orsi P. 1921, Crotone. Nuove scoperte subacquee di marmi in parte scritti a Punta Scifo, in Notizie degli Scavi, pp. 493-496.

Pensabene P. 1978, A cargo of marble shipwrecked at Punta Scifo near Crotone (Italy), IJNA 7.2, pp. 105-118

STRIGILE BRONZEO

N. rif. MUSAS

CAPCOL-37

N. inv.

Descrizione

Strigile in bronzo. Utensile utilizzato per detergersi dal sudore o, in alternativa, per rimuovere dalla superficie del corpo la quantità di balsami ed unguenti in eccesso. È costituito da un’impugnatura diritta e da una parte superiore ricurva e concava, per facilitare così l’espulsione di quanto raccolto nella detersione.

Misure

h. impug. cm 26; h. parte sup. cm 17; largh. max cm 2,5

Materiale

Bronzo

Collocazione

Vetrina Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna.

Provenienza

Relitto Punta Scifo A

Datazione

Fine III – Inizi del IV sec. d.C.

Degrado biologico

Il manufatto non presenta evidenti attacchi biologici.
Bibliografia

MEDAGLIA 2008, p. 105; MEDAGLIA 2010, p. 291

 

BIBLIOGRAFIA

Medaglia S. 2008, Per un censimento dei relitti antichi lungo la costa crotonese. Nota preliminare, in Ricerche archeologiche e storiche in Calabria: modelli e prospettive, “Atti del convegno di studi in onore di Giovanni Azzimmaturo (Cosenza 2007)”, Cosenza, pp. 93-120.

Medaglia S. 2010, Carta archeologica della provincia di Crotone: paesaggi storici e insediamenti nella Calabria centro-orientale dalla Preistoria all’Altomedioevo, Ricerche IV. Collana del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti, Università della Calabria, Rossano.

CANDELABRO

N. rif. MUSAS

CAPCOL-40

N. inv.

Descrizione

Candelabro porta-lucerna con base mobile decorata da tre delfini (ne restano due) disposti obliquamente. Alto stelo con parte sommitale caratterizzata da due modanature a disco ed una globulare.

Misure

h. cm 90; diam. stelo cm 3

Materiale

Bronzo

Collocazione

Vetrina Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna.

Provenienza

Relitto Punta Scifo A

Datazione

Fine III – Inizi del IV sec. d.C.

Degrado biologico

Il manufatto non presenta evidenti attacchi biologici.
Bibliografia

MEDAGLIA 2008, p. 105; MEDAGLIA, 2010, p. 291 con bibliografia prec.

BIBLIOGRAFIA

Medaglia S., 2008, Per un censimento dei relitti antichi lungo la costa crotonese. Nota preliminare, in Ricerche archeologiche e storiche in Calabria: modelli e prospettive, “Atti del convegno di studi in onore di Giovanni Azzimmaturo (Cosenza 2007)”, Cosenza.

Medaglia S. 2010, Carta archeologica della provincia di Crotone: paesaggi storici e insediamenti nella Calabria centro-orientale dalla Preistoria all’Altomedioevo, RICERCHE. Collana del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti, IV, Università della Calabria, Cosenza.

ANFORA KAPITAEN II

N. rif. MUSAS

CAPCOL-42

N. inv.

Descrizione

Anfora del tipo Kapitän II. Si conservano il collo, con cordonature orizzontali, il bordo e le anse, di cui una frammentaria, a nastro e scanalate.

Sono stati rinvenuti due esemplari di questa tipologia pertinenti alla cambusa del relitto Punta Scifo A, a probabile riprova che la nave aveva seguito una rotta che transitava dai grandi porti dell’Asia Minore, area di produzione del tipo.

Questi contenitori circolavano prevalentemente a partire dall’età tardo antonina.

Misure

h. cm 23; largh. collo cm 12,5

Materiale

Terracotta

Collocazione

Vetrina Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna

Provenienza

Relitto Punta Scifo A

Datazione

Fine III – Inizi del IV sec. d.C.

Degrado biologico

La parte basale del manufatto presenta tracce di incrostazioni biancastre di natura biologica riconducibili ad una colonizzazione di alghe rosse incrostanti e vermi marini sedentari (Policheti serpulidi).
Bibliografia

MEDAGLIA 2008, p. 108; MEDAGLIA, 2009, p. 19; MEDAGLIA, 2010 p. 291; MEDAGLIA et alii 2013, p. 155, nota 86;

BIBLIOGRAFIA

Medaglia S., 2008, Per un censimento dei relitti antichi lungo la costa crotonese. Nota preliminare, in Ricerche archeologiche e storiche in Calabria: modelli e prospettive, “Atti del convegno di studi in onore di Giovanni Azzimmaturo (Cosenza 2007)”, Cosenza.

Medaglia S. 2009, La sezione marittima del Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna, in l’Archeologo Subacqueo XV.1, pp. 15-19.

Medaglia S. 2010, Carta archeologica della provincia di Crotone: paesaggi storici e insediamenti nella Calabria centro-orientale dalla Preistoria all’Altomedioevo, RICERCHE. Collana del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti, IV, Università della Calabria, Cosenza.

Medaglia S., Beltrame C., Lazzarini L. 2013, La navis marmorum di età romana ‘Punta Scifo D’ (Crotone). Risultati preliminari della prima campagna di indagini subacquee, in Rivista di Archeologia XXXVII, pp. 137-165.

BLOCCO DI VETRO VERDE

N. rif. MUSAS

CAPCOL-43

N. inv.

Descrizione

Blocco di vetro di colore verdastro.

Si tratta di un elemento destinato ad essere rifuso, forse facente parte della zavorra.

Esemplari similari, sempre di epoca romana, sono stati rinvenuti, tra gli altri, sul relitto del Vetro, indagato nel mare antistante Venezia.

 

Misure

cm 24 x 16 x 3

Materiale

Vetro

Collocazione

Vetrina Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna

Provenienza

Relitto Punta Scifo A

Datazione

Fine III – Inizi del IV sec. d.C.

Degrado biologico

Il manufatto non presenta evidenti attacchi biologici.
Bibliografia

MEDAGLIA 2010, p. 291, Racheli, Spadea 2012, pp. 505-527

BIBLIOGRAFIA

Medaglia S., 2008, Per un censimento dei relitti antichi lungo la costa crotonese. Nota preliminare, in Ricerche archeologiche e storiche in Calabria: modelli e prospettive, “Atti del convegno di studi in onore di Giovanni Azzimmaturo (Cosenza 2007)”, Cosenza.

Medaglia S. 2010, Carta archeologica della provincia di Crotone: paesaggi storici e insediamenti nella Calabria centro-orientale dalla Preistoria all’Altomedioevo, RICERCHE. Collana del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti, IV, Università della Calabria, Cosenza.

Racheli A., Spadea R. 2012, Trasporto di vetro grezzo: un documento dal relitto di Punta Scifo (Crotone) , in Coscarella A. (a cura di), Il vetro in Italia: testimonianze, produzioni, commerci in età basso medievale. Il vetro in Calabria: vecchie scoperte, nuove acquisizioni, Atti delle XV Giornate Nazionali di Studio sul vetro AIHV (Università della Calabria, 9-11 giugno 2011), pp. 505-527.

BLOCCO DI VETRO NERO

N. rif. MUSAS

CAPCOL-44

N. inv.

Descrizione

Blocco di vetro di colore nero

Misure

cm 12 x 9 x 3

Materiale

Vetro

Collocazione

Vetrina Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna

Provenienza

Relitto Punta Scifo A

Datazione

Fine III – Inizi del IV sec. d.C.

Degrado biologico

Il manufatto non presenta attacchi biologici.
Bibliografia

MEDAGLIA 2010, p. 291, Racheli, Spadea 2012, pp. 505-527

BIBLIOGRAFIA

Medaglia S., 2008, Per un censimento dei relitti antichi lungo la costa crotonese. Nota preliminare, in Ricerche archeologiche e storiche in Calabria: modelli e prospettive, “Atti del convegno di studi in onore di Giovanni Azzimmaturo (Cosenza 2007)”, Cosenza.

Medaglia S. 2010, Carta archeologica della provincia di Crotone: paesaggi storici e insediamenti nella Calabria centro-orientale dalla Preistoria all’Altomedioevo, RICERCHE. Collana del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti, IV, Università della Calabria, Cosenza.

Racheli A., Spadea R. 2012, Trasporto di vetro grezzo: un documento dal relitto di Punta Scifo (Crotone) , in Coscarella A. (a cura di), Il vetro in Italia: testimonianze, produzioni, commerci in età basso medievale. Il vetro in Calabria: vecchie scoperte, nuove acquisizioni, Atti delle XV Giornate Nazionali di Studio sul vetro AIHV (Università della Calabria, 9-11 giugno 2011), pp. 505-527.

MORTAIO

N. rif. MUSAS

CAPCOL-46

N. inv.

Descrizione

Frammento di bordo di mortaio con bollo [C(ai)] Bellici / Zmaragdi, (tipo CIL XV, 1, 2418), rinvenuto nel corso degli scavi del 1983 sul relitto Punta Scifo A e senza dubbio da riferirsi alla suppellettile di bordo. Questo tipo di mortaio, attribuito a officine del nord della Siria localizzate nella regione di Basit, è stato prodotto tra la fine del III sec. d.C. e gli inizi del IV sec. d.C. (cfr. HAYES 1967, pp. 344-345 e BLAKELY et Alii 1992, p. 204; LAJTAR 1994; YANGAKJ 2009, pp. 247-248. Per una datazione della produzione a partire dalla metà del III sec. d.C. cfr. VALLERIN 1994).

La datazione del relitto, precedentemente non determinata con certezza, è stata posta tra la fine del III e gli inizi del IV secolo d.C.

Misure

Lungh. cm 25; spess. cm 7,3; h. cm 10

Materiale

Terracotta

Collocazione

Vetrina Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna

Provenienza

Relitto Punta Scifo A

Datazione

Fine III – inizi IV sec. d.C.
Degrado biologico

Il manufatto non presenta attacchi biologici.
Bibliografia

MEDAGLIA 2008 pp. 105-107; MEDAGLIA 2010, pp.291, 293-294; MEDAGLIA et alii 2013, p. 159 nota 114

 

BIBLIOGRAFIA

Blakely et alii 1992 = Blakely J. A., Brinkmann R., Vitaliano C. J. 1992, Roman mortaria and basins from a sequence at Caesarea. Fabrics and sources, in Caesarea papers. Straton’s Tower, Herod’s harbour, and roman and Byzantine Caesarea, R. L. Vann (ed.), Ann Arbor 1992, JRA suppl. 5, pp. 194-213.

Hayes J. W. 1967, North Syrian mortaria, in Hesperia XXXVI, 41, pp. 337-347.

Łajtar A. 1994, Ein bestempel tes keramikfragment aus bethshean (zu ZPE 95, 1993, s. 52, taf. I a), ZPE 102, pp. 269- 270.

Medaglia S., 2008, Per un censimento dei relitti antichi lungo la costa crotonese. Nota preliminare, in Ricerche archeologiche e storiche in Calabria: modelli e prospettive, “Atti del convegno di studi in onore di Giovanni Azzimmaturo (Cosenza 2007)”, Cosenza.

Medaglia S. 2010, Carta archeologica della provincia di Crotone: paesaggi storici e insediamenti nella Calabria centro-orientale dalla Preistoria all’Altomedioevo, Ricerche IV. Collana del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti, Università della Calabria, Rossano.

Medaglia S., Beltrame C., Lazzarini L. 2013, La navis marmorum di età romana ‘Punta Scifo D’ (Crotone). Risultati preliminari della prima campagna di indagini subacquee, in Rivista di Archeologia XXXVII, pp. 137-165.

Vallerin m. 1994, Pelves estampillés de Bassit, in Syria 71, 1-2, pp. 171-204.

Yangaki A. G. 2009, North syrian mortaria and other Late roman Personal and utility objects bearing inscriptions of Good Luck, in «BYZANTINA ΣYMMEIKTA» 19, pp. 247- 287.

COTICULA

N. rif. MUSAS

CAPCOL-45

N. inv.

Descrizione

Coticula (tavoletta in pietra da affilatura/toletta). Forma rettangolare con bordi obliqui/svasati. Rinvenuta insieme ad almeno altri cinque esemplari. Inizialmente interpretate come campionari per il commercio1.

Misure

Lungh. cm 20 x largh. cm 10 x h. cm 1

 

Materiale

Ardesia, marmo

Collocazione

Vetrina Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna

Provenienza

Relitto Punta Scifo A

Datazione

Fine III – Inizi del IV sec. d.C.

Degrado biologico

Il manufatto non presenta attacchi biologici.
Bibliografia

MEDAGLIA 2008 pp. 105-107; MEDAGLIA 2010, pp.291, 293-294 con relativa bibliografia; CORRADO 2016, passim.
1 Cfr. ad es. PARKER 1992, p. 361; BELTRAME 2002, p. 41; PENSABENE 2002a, p. 37. Si tratta di oggetti di bordo rinvenuti anche su altri relitti: Santo Stefano (Ventotene), Cala Culip IV, Madrague de Giens, San Ferreol, Mahdia, Cap Lardier 4, Cap Camarat B, Port Vendres II, Grand Ribaud D e Formigue C. Sullo strumentario da toletta a bordo delle navi romane cfr. BELTRAME 2002, p. 41. Per questi strumenti si v. anche AIROLDI 1997, pp. 191-192, 28r.

 

BIBLIOGRAFIA

Airoldi F. 1997, Lastra per colliri, in AA.VV., La città e la sua memoria: Milano e la tradizione di sant’Ambrogio, Milano, pp. 191-192, 28r.

Beltrame C. 2002, Vita di bordo in età romana, Monografie di Archeologia subacquea. Studi, ricerche e documenti, Roma.

Corrado M. 2016, Appunti di archeologia subacquea sulla costa ionica calabrese tra Crotone e Le Castella, in Academia.edu

Medaglia S., 2008, Per un censimento dei relitti antichi lungo la costa crotonese. Nota preliminare, in Ricerche archeologiche e storiche in Calabria: modelli e prospettive, “Atti del convegno di studi in onore di Giovanni Azzimmaturo (Cosenza 2007)”, Cosenza.

Medaglia S. 2010, Carta archeologica della provincia di Crotone: paesaggi storici e insediamenti nella Calabria centro-orientale dalla Preistoria all’Altomedioevo, RICERCHE. Collana del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti, IV, Università della Calabria, Cosenza.

Parker A.J. 1992, Ancient Shipwrecks of the Mediterranean and the Roman Provinces, Oxford.

Pensabene P. 2002, Il fenomeno del marmo nel mondo romano, in Marmi colorati 2002, pp. 3-67.

GRUPPO CON ERACLE E LA CERVA

N. rif. MUSAS

CAPCOL-47

N. inv.

Descrizione

Gruppo plumbeo rappresentante la fatica di Eracle in lotta con la cerva del monte Cerine. Stile di tipo ellenistico. Su piastra curva fissata mediante lunghi perni di ferro ad un probabile supporto ligneo. Superfici consunte.

È probabile la sua appartenenza al larario di bordo.

Misure

h. max da base cm 14 x Lungh. base cm 20 x largh. base cm 7

Materiale

Piombo

Collocazione

Vetrina Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna

Provenienza

Relitto Punta Scifo A

Datazione

Età imperiale

Degrado biologico

Il manufatto non presenta evidenti attacchi biologici.
Bibliografia

LATTANZI 1983, p. 574; MEDAGLIA 2010, p. 291; CORRADO 2016, passim con bibliografia sul tipo.

 

BIBLIOGRAFIA

Corrado M. 2016, Appunti di archeologia subacquea sulla costa ionica calabrese tra Crotone e Le Castella, in Academia.edu.

Lattanzi E. 1983, L’attività archeologica in Calabria, in Atti Convegno di Studi sulla Magna Grecia, XXIII, (Taranto), Napoli 1984, pp. 565-583.

Medaglia S. 2010, Carta archeologica della provincia di Crotone: paesaggi storici e insediamenti nella Calabria centro-orientale dalla Preistoria all’Altomedioevo, Ricerche IV. Collana del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti, Università della Calabria, Rossano.

Il relitto Punta Scifo A è certamente il più noto rinvenuto lungo le coste crotonesi. Il suo ritrovamento si deve a due palombari, i fratelli Tricoli, che nel 1908-1909 individuarono diversi elementi lapidei e reperti su un fondale relativamente profondo (4-6 metri), 200 metri ad ovest della Punta. Del ritrovamento fu subito interessato il grande archeologo Paolo Orsi che ne diede notizia nel 19111 e nel 19212, in seguito anche ad altri ritrovamenti ma, soprattutto, al pesante intervento di dragaggio del sito condotto dalla ditta Forcellini nel 1915, che reimpiegò parte dei materiali lapidei nel ripascimento del porto di Crotone.

Del 1926 è la scoperta, nei pressi, di un piccolo gruppo marmoreo raffigurante Amore e Psiche, mentre nel 1983 il relitto fu nuovamente segnalato e la Soprintendenza Archeologica vi condusse una prima e breve indagine, con l’ausilio della Cooperativa Aquarius . Questo intervento contribuì a chiarire le dinamiche del naufragio e la morfologia del sito. Secondo questi rilievi, infatti, la grande oneraria doveva essere lunga tra i 30 ed i 35 metri e larga 9. Affondando su un fianco, i materiali più leggeri subirono una violenta dislocazione e lo scafo dovette spezzarsi in due tronconi, stando anche a quanto scritto dall’Orsi che intervistò il palombaro che si era occupato dei recuperi nel 19154. L’intervento della Aquarius consentì il ritrovamento di una parte dello scafo (m 3 x 3), con un fasciame spesso cm 8 ed assemblato secondo la classica tecnica “a mortase e tenoni”.

Il carico fittile più leggero doveva essere stivato nella zona di poppa e non è semplice da distinguere rispetto alle dotazioni di bordo. Tra vari elementi sono stati riconosciuti vasellame a patina cenerognola, ceramica comune da cucina, ceramiche a pareti sottili e sigillata pergamena. Tra i contenitori da trasporto sono discernibili le anfore tipo Kapitän II5.

Importante per la datazione del relitto è il ritrovamento di un mortaio fittile frammentario recante il bollo [C(ai)] Bel/ici/ Zmaragdi pertinente a produzioni siriache databili con certezza tra la metà del III e gli inizi del IV secolo d.C.6

Tra il materiale recuperato figurano, inoltre, un lingotto di vetro grezzo di colore verde destinato ad essere rifuso, una padella in ferro, un candelabro in bronzo con base decorata da tre delfini, un’urna litica, uno strigile in bronzo e un gruppo plumbeo, che doveva possedere un supporto in legno, raffigurante la fatica di Ercole in lotta con la cerva del monte Cerine7.

I marmi semi-lavorati del carico, studiati soprattutto da Patrizio Pensabene8, appartengono a due varietà dell’Asia Minore: il proconnesio e il docimeno. Si tratta di fusti di colonne, di bacini, di basi quadrate ornate agli angoli da zampe leonine, di piedistalli e di altro materiale9. Alcuni di questi recavano iscrizioni di cava con la menzione dei consoli del 197 d.C. (Laterano e Rufino) e del 200 d.C. (Severo e Victorino).

Il peso del carico della nave doveva aggirarsi sulle 300 tonnellate.

La datazione del relitto, oscillante secondo vari studiosi tra il III10 ed il IV-V secolo d.C.11, è stata circoscritta recentemente da Salvatore Medaglia tra la fine del III e gli inizi del IV secolo d.C. in base a una serie di considerazioni ma, soprattutto, grazie alla datazione del mortaio fittile bollato sopra ricordato12.

Le schede di alcuni reperti pertinenti a questo relitto, scansionati in 3D, sono consultabili in questa pagina.

NOTE

1Orsi 1911, pp. 118-124.

2 Orsi 1921, pp. 493-496.

3 Per una storia della ricerca sul relitto Medaglia 2010, p. 290 ss. Si v. anche Corrado 2016, passim e relativa bibliografia.

4 Orsi 1921, p. 493. Per la disposizione del carico cfr. Bartoli 2008.

5 Su questi elementi cfr. Lattanzi 1984, p. 574; Beltrame 2002, p. 128. Medaglia 2008, p. 105; Medaglia 2010, p. 291; Corrado 2016, passim.

6 Medaglia 2008, pp. 105-107; Medaglia et alii 2013, p. 159, nota 114.

7 Lattanzi 1983, p. 574.

8 Pensabene 1978a, 1978b, 2002a.

9 Pensabene 1978a, pp. 105 ss.; Pensabene 2002a, pp. 36- 37; sul piccolo gruppo raffigurante Amore e Psiche cfr. Pensabene 1978b, pp. 233- 234.

10 Cfr. ad es. Pensabene 1978a, p. 112; Parker 1992, p. 361; Ambrogi 2005, passim.

11 Noyé 1991, p. 521; Cuteri 1994, p. 341 nota 14; Noyé 2000, p. 448, nota 84. 

12 Medaglia 2008, pp. 105-107 e Medaglia 2010, pp. 293-294 con ulteriore bibliografia.

BIBLIOGRAFIA

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