Rinvenuta nei primi anni Venti del Novecento nel porto di Baia, tra resti di strutture sommerse pertinenti al palazzo imperiale, la testa di Amazzone, in marmo pentelico, era una copia di età giulio-claudia di un originale greco molto famoso nell’Antichità, l’Amazzone del tipo cosiddetto di Sosikles.
Si è proposto di attribuire la testa alla parte inferiore di statua, interpretata anche come un’Artemide e rinvenuta negli anni Venti del Novecento nella stessa area.
Nella bottega di Baia, come è noto, si realizzavano copie fedeli di originali celebri: tra queste, le tre Amazzoni di Fidia (tipo cd. Mattei), Policleto (tipo cd. Sciarra) e Kresilas (tipo cd. Sosikles), originariamente collocate nel maestoso Artemision di Efeso, in Asia Minore.
La statua non presenta fenomeni di degrado biologico.
La Rocca, E. 1979, ‘Policleto e la sua scuola’, Storia e civiltà dei Greci, II, 4, p. 535.
Maniscalco, F. 1995, ‘Un ninfeo severiano nelle acque del porto di Baia’, Ostraka, 4(2), p. 267.
Maniscalco, F. 1997, Ninfei ed edifici marittimi severiani del Palatium imperiale di Baia. Napoli: Massa Editore, p. 52.
Napoli, M. 1953 ‘Di una villa marittima di Baia’, Bollettino di Storia dell’Arte. Istituto Universitario di Magistero, Salerno, III(1), pp. 93-94.
Zevi F. (cur.) 2009, Museo archeologico dei Campi Flegrei. Castello di Baia. Napoli: Electa Napoli, vol. 3, p. 125.