Replica baiana di un modello già noto ad Arezzo, forse da ricondurre a Prassitele, la statua, rinvenuta nelle acque del porto di Baia nei primi anni Venti del Novecento, fra i resti sommersi del Palazzo Imperiale, raffigura la dea Atena, in piedi, leggermente poggiante sulla gamba destra.
La testa, lavorata a parte, è perduta, così come perduto è il braccio destro, mai rinvenuto, da immaginare forse in posizione distesa per la presenza, all’altezza del fianco, dei resti di un puntello.
Per la lavorazione più sommaria del lato posteriore, si è ipotizzato che la statua si trovasse originariamente collocata in una nicchia.
La statua non presenta tracce di colonizzazione biologica.
Maniscalco, F. 1995, ‘Un ninfeo severiano nelle acque del porto di Baia’, Ostraka, 4(2), p. 268.
Maniscalco, F. 1997, Ninfei ed edifici marittimi severiani del Palatium imperiale di Baia. Napoli: Massa Editore, pp. 55-56.
Napoli, M. 1953 ‘Di una villa marittima di Baia’, Bollettino di Storia dell’Arte. Istituto Universitario di Magistero, Salerno, III(1), pp. 87–88.
Zevi F. (cur.) 2009, Museo archeologico dei Campi Flegrei. Castello di Baia. Napoli: Electa Napoli, vol. 3, p. 135