Anfora frammentaria (si conserva solo bordo, collo ed anse con attacco della spalla) di produzione africana (Byzacena o Zeugitana), pertinente alla forma Keay 62 D. La forma è caratterizzata da un orlo espanso a fascia, con profilo quadrangolare o triangolare più o meno arrotondato nella parte superiore e definito inferiormente da una rientranza o da un gradino. Il collo è tozzo e leggermente troncoconico, le anse sono a nastro rigonfio e sono impostate tra il collo e la spalla. Il corpo è cilindrico e termina in un corto puntale.
La cronologia di questi contenitori va dall’inizio del VI al VII secolo d.C.
Il manufatto presenta solamente sporadiche patine biancastre riconducibili a una colonizzazione epilitica ad opera di alghe rosse incrostanti e tubi calcarei di differenti dimensioni appartenenti a Policheti serpulidi (vermi marini sedentari).
Keay S. J. 1984, Late Roman amphorae in the Western Mediterranean. A typology and economic study: the Catalan evidence, Oxford, British Archaeological Reports International Series.