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ANFORA DRESSEL 6A

Anfora Dressel 6A con bolli CA^DMI e RUBRI. Integra.

Anfora vinaria caratterizzata da un lungo collo cilindrico, spalla leggermente carenata su cui si innestano due anse verticali a sezione ovale e corpo ovoidale terminante con un puntale. Orlo a bavero. Non dimostrabile provenienza subacquea.

L’anfora è da riferirsi a produzioni dell’antico territorio piceno, in particolare al pescarese. È identica ad un esemplare proveniente dalla bonifica SE dello scavo presso il Parco Novi Sad di Modena (MONGARDI 2014, p. 72, n. 15). Anche questa reca sulle anse, rispettivamente, i bolli RVBRI e CA^DMI a lettere rilevate entro cartiglio rettangolare. Tale anfora è da ascrivere con tutta probabilità alla serie tradizionalmente attribuita, seguendo l’ipotesi proposta da J. Patterson (PATTERSON 1982, p. 153 con relativa bibliografia), a P. Rubrius Barbarus, prefetto d’Egitto nel 13-12 a.C. e membro di una gens probabilmente originaria del versante adriatico dell’Italia centro-meridionale, come parrebbe suggerire l’ascrizione del prefetto alla tribus Maecia.

È probabile che CA^DMI si riferisca ad un liberto Cadmus che gestiva la figlina ed aveva assunto il gentilicium del dominus mantenendo l’antico nome servile come cognomen e firmandosi, dunque, al genitivo Rubri Cadmi.

Il manufatto non presenta un’evidente colonizzazione biologica.

Mongardi M. 2014, L’instrumentum fittile inscriptum della colonia romana di Mutina e del suo territorio, Università di Bologna, tesi di dottorato in Storia Antica, pp. 72 n. 15, 308-311, 370 n. 198.

Patterson J. 1982, «Salvation from the Sea»: Amphorae and Trade in the Roman West, in Journal of Roman Studies, 72, pp. 146-157.

N. rif. MUSASKR-01N. inv.18605Misureh. cm 95; diam. orlo cm 16; diam. bocca cm 11MaterialeTerracottaCollocazioneMuseo Archeologico Nazionale di Crotone. Ingresso. Ex collezioni civiche (Albani).DatazioneEtà augustea.Share