Inaugurato nel 1993, il Museo Archeologico dei Campi Flegrei raccoglie reperti provenienti da Baia, Puteoli, Cumae, Misenum e Liternum all’interno delle suggestive sale del Castello Aragonese di Baia, fortezza edificata a partire dal 1495 a picco sul mare, su un colle anticamente occupato da una grande villa maritima su terrazze, tradizionalmente attribuita a Cesare.

Oltre alla ricca collezione di statue, iscrizioni e reperti provenienti dagli scavi archeologici condotti nei siti flegrei, il Museo presenta un corposo congiunto di materiali di provenienza subacquea, recuperati negli anni durante ricerche sistematiche e ricognizioni nelle acque dell’antico golfo baiano, della ripa puteolana e del territorio misenate.
Tra le sezioni di maggiore interesse, si segnalano la ricostruzione del Ninfeo imperiale sommerso di Punta dell’Epitaffio e quella del Sacello degli Augustali di Miseno, all’interno della Torre Tenaglia.
Di particolare interesse si rivelano anche le venti sale dedicate alla città romana di Puteoli, in cui, tra le altre cose, si sottolinea il cosmopolitismo del grande porto commerciale tardo-repubblicano e imperiale attraverso l’esposizione di iscrizioni e sculture relative alla presenza di peregrini e la suggestiva ricostruzione della Grotta del Ouadi Minahy, nel deserto egiziano, dove vennero rinvenute testimonianze epigrafiche della presenza di intraprendenti mercatores puteolani.
BIBLIOGRAFIA
Miniero, P. (2003) Baia. Il Castello, il museo, l’area archeologica. Napoli.
Zevi, F. and Miniero, P. (2008) Museo Archeologico dei Campi Flegrei, Catalogo generale, 3, Baia, Liternum, Miseno. Napoli.
