
L’antica colonia achea di Kaulonìa (anche Kaulon) è stata identificata nell’odierna località di Monasterace Marina, centro situato sulla costa ionica della Calabria, al confine tra le province di Reggio e Catanzaro. Il sito archeologico, individuato da Paolo Orsi durante i primi decenni del ‘900, nel corso degli anni ha restituito importanti dati sull’estensione della cinta muraria e sull’ubicazione delle aree sacre, delle necropoli e di alcuni quartieri destinati all’edilizia privata.
Kaulonìa fu fondata, come altre colonie della zona, da coloni Achei. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che possa trattarsi di una sub-colonia di Crotone (709-708 a.C.).
Del resto, seguendo questa versione, si spiegherebbe anche la forte influenza che Kroton ebbe all’inizio su Kaulonìa. Recenti ritrovamenti archeologici fanno invece pensare ad un’origine più antica della città che sarebbe stata fondata da coloni provenienti direttamente dalla Grecia intorno all’ultimo venticinquennio dell’VIII secolo.
Dopo la sconfitta di Crotone nella battaglia della Sagra combattuta contro l’altra colonia greca di Locri Epizefiri (ca. metà del VI sec. a.C.), Kaulonìa accrebbe certamente la sua autonoma sviluppando, al contempo, una serie di attività economiche che ne facilitarono la crescita e l’influenza nell’area. Suoi punti forti furono indubbiamente il taglio e la vendita di legname d’alto fusto, la produzione di pece, fondamentale come il primo per la costruzione di navi, e l’estrazione mineraria.
In ogni caso la città non si affermò mai definitivamente, anche perché un territorio poco produttivo da un punto di vista agricolo e altre colonie ben più influenti non le consentirono di espandersi.
Come per la storia della sua fondazione, poco chiare sono anche le cause del suo abbandono. Sicure sono alcune date che ricordano avvenimenti di guerre e distruzioni: nel 389 a.C. la sua distruzione ad opera di Dionisio I il Vecchio, tiranno di Siracusa, e nel 280 a.C., all’epoca della spedizione di Pirro, la devastazione dei Campani che erano alleati dei Romani. Nel 205 a.C. la città fu conquistata dai romani.
L’abbandono definitivo ci è purtroppo riferito da fonti più recenti di 200 anni (Plinio il Vecchio e Strabone) che non consentono agli archeologi di fare chiarezza, almeno per ora, sulle ultime vicende di questo centro magnogreco.
Le indagini archeologiche hanno permesso tuttavia di accertare la presenza di una statio, una postazione fortificata per il controllo della viabilità, costruita alla fine dell’età repubblicana (I secolo a.C.) lungo la strada che metteva in comunicazione Tarentum (Taranto) con Rhegium (Reggio Calabria). Le fonti la ricordano con toponimi diversi (Caulon, Stilida, Cocyntum) e il suo territorio è caratterizzato dalla presenza di ville rustiche che sono attestate fino alla fine dell’evo antico.